Gli Italiani sono contenti di pagare la plastic tax
Non sto scherzando: gli Italiani sono contenti di pagare la plastic tax. È il risultato di una ricerca di mercato commissionata da Novamont a Nielsen ( https://www.novamont.com/leggi-comunicato-stampa/nielsen2020/ ) dalla quale è emerso che:
- il 54% degli italiani è favorevole alla plastic tax;
- il 92% sostiene che tutti dovrebbero (non dovremmo) impegnarsi per ridurre la quantità di rifiuti;
- l’85% afferma di fare la spesa orientandosi verso marche e prodotti rispettosi dell’ambiente, anche se ciò significa spendere un po’ di più;
- per il 75% degli intervistati è contemplabile pagare di più un prodotto solo perché è ambientalmente sostenibile, o perché lo è la sua confezione (73%);
- l’87% percepisce la plastica come “altamente inquinante” … e suggerisce di utilizzare di più carta, cartone e vetro;
- solo il 18% dei consumatori riconosce anche le proprie responsabilità e ammette di avere un ruolo nell’utilizzo di questo materiale nei pack dei prodotti (vedi punto 2 : sono gli altri a doversi impegnare).
- ecc, ecc…
Ora, non so come abbiano formulato le domande i signori della Nielsen ma, la storia insegna che l’italiano è favorevole a pagare di più solo se sono gli altri a pagare. Prova a dire a un italiano che pagherà di più la bottiglia di acqua al supermercato perché è confezionata con un packaging più sostenibile e vediamo cosa ti risponde. Io faccio il venditore e quando propongo un prodotto migliore dal punto di vista ambientale, ovviamente con un costo superiore, scelgono sempre la versione standard “finché non sarà obbligatorio cambiare”. Continua a leggere
Precauzioni contro le cariche elettrostatiche nella manipolazione dei solventi
Ho deciso di scrivere questo post perché il tema delle cariche elettrostatiche viene troppo spesso preso alla leggera.
Chi acquista un impianto di distillazione o di lavaggio per risolvere un problema, non deve preoccuparsi di introdurre in azienda una nuova preoccupazione. Dovendo spesso consigliare dei sistemi che trattano o utilizzano del solvente, è mio dovere porre l’attenzione anche su questo aspetto.
Sicuramente anche tu avrai provato l’esperienza di subire una scossa elettrica, per esempio toccando oggetti di metallo o, nelle giornate secche e ventose, quando scendi dall’auto.
Che conseguenze avrebbe questa semplice scossa se ti trovassi in un ambiente saturo di vapori di solvente?
Considera che una delle fonti d’innesco di incendi e di esplosioni più difficili da prevedere è quella dell’elettricità statica: questo tipo di situazioni causano in Europa un incidente al giorno.
Per evitare questi imprevisti ci sono delle precauzioni da attuare, spesso anche semplici. Basta conoscerle!
Per tale motivo, in questo post, vorrei analizzare la questione delle cariche elettrostatiche che si possono creare durante le operazioni di manipolazione dei solventi nel processo di distillazione e di lavaggio a spruzzo.
Come si generano le cariche elettrostatiche
Qualsiasi attività che comporti il movimento di materia è in grado di generare cariche elettrostatiche.
L’accumulo di queste cariche avviene Continua a leggere
Auguri
Vasche di lavaggio a spruzzo
Immagina di non perdere più tempo nel lavaggio manuale dei componenti e di reinvestirlo in attività più produttive: ottimizza le operazioni di pulizia e migliora le condizioni di lavoro degli operatori grazie alle vasche di lavaggio a spruzzo.
Il lavaggio industriale si rivela spesso una delle fasi più critiche del processo produttivo.
Oltre a garantire il livello di pulizia richiesto per il processo deve preservare la qualità e la funzionalità dei componenti da pulire.
In numerosi settori industriali gli impianti di lavaggio hanno acquisito un’importanza cruciale.
La pulizia manuale è innanzitutto insalubre per l’operatore (anche con l’adozione dei DPI consigliati), rappresenta uno spreco considerevole di tempo e di solventi /detergenti e di conseguenza una perdita di denaro per l’azienda.
Quando acquisti una vasca di lavaggio, è essenziale che la soluzione adottata ti garantisca una pulizia efficiente e approfondita di ogni componente.
Le vasche di lavaggio a spruzzo costituiscono un’alternativa più sicura e più efficace rispetto al lavaggio manuale senza dipendere dalle capacità e competenze dell’operatore e quindi replicabile nel tempo con una qualità uniforme e costante.
L’operatore si occupa solo del carico dei pezzi e dell’avvio del ciclo di lavaggio.
Mentre la macchina esegue il proprio lavoro, egli può dedicarsi ad altre attività.
MOBERT al K 2019
Mobert, festeggia quest’anno i 60 anni di attività e fedele allo spirito innovativo che l’ha sempre contraddistinta, propone al K 2019 una serie di macchine di elevata produttività.
Negli ultimi due decenni è stata posta molta attenzione alla lavorazione dei film biodegradabili, in particolare su quelli rispondenti alle normative europee EN 13432.
Le soluzioni specifiche per film compostabili e i numerosi brevetti esclusivi fanno si che le saldatrici Mobert si contraddistinguano per qualità, alta produttività e facilità d’uso.
Al K 2019 Mobert presenterà 3 macchine:
LINEA ROLLER 110 SHP 2M, per sacchi tipo shoppers e sacchi con saldatura di fondo, arrotolati su anima di cartone su 4 piste. Particolarmente indicata per la lavorazione di film biodegradabili per ortofrutta, questa speciale linea Continua a leggere
Expert: nuova Tamburo Centrale UV LED
Expert ha terminato con successo il collaudo della nuova flexo Compact UV Led a Tamburo Centrale 8 colori.
La macchina è destinata al mercato USA.
Efficienza energetica e recupero di competitività
La riduzione del costo dell’energia per le imprese energivore, insieme al sostegno all’innovazione attivato con il piano Industria 4.0, costituisce la base per un recupero di competitività per le aziende italiane.
Da alcuni anni le aziende possono usufruire di incentivi, come:
- Iper-ammortamento (industria 4.0);
- Super-ammortamento;
- Nuova Sabatini;
- Credito d’imposta R&S;
- Fondo di Garanzia (PMI);
- …
Il rilancio dell’industria passa anche attraverso l’innovazione tecnologica e una maggiore sostenibilità ambientale.
A partire dal 2014, grazie al D.Lgs 102/14, il governo italiano si è adeguato alla normativa europea 2012/27/UE in materia di tutela ambientale ed efficientamento energetico. L’obiettivo è di ridurre i costi per le aziende ed aumentare la loro competitività.
Con questo decreto legge e con l’ausilio dell’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica (ENEA), il governo italiano obbliga le grandi imprese e le imprese energivore a eseguire ogni 4 anni delle diagnosi energetiche.
Tuttavia, dopo la prima diagnosi obbligatoria, che è una stima dei consumi, è obbligatorio prevedere l’installazione di un sistema di monitoraggio e di misurazione dei consumi.
Valutazione energetica
Nonostante la diagnosi energetica obbligatoria possa essere vista come un’imposizione, rappresenta in realtà un enorme vantaggio per le aziende. Proprio grazie a questa, infatti, si possono rilevare le situazioni critiche e attivare delle soluzioni per l’ottimizzazione e il risparmio energetico. La valutazione energetica “è l’unico strumento razionale per determinare le opportunità di riduzione di costi e di miglioramento” (ENEA).
Perché continuiamo a produrre e importare sacchetti non compostabili?
Il 17 maggio 2019 sono state sequestrate al porto di Trieste 18 tonnellate di sacchetti monouso in polietilene prodotti e provenienti dalla Turchia, perchè non realizzati con materiale biodegradabile o compostabile come previsto dalla normativa italiana.
ilfriuli.it
polimerica.it
lastampa.it
In Italia, infatti, secondo quanto previsto dall’art. 2 della legge 28/2012, entrata in vigore nel 2017, non è più consentita la commercializzazione di sacchetti non conformi alla norma armonizzata UNI EN c del 2002, direttiva europea relativa alle caratteristiche che un materiale deve possedere per potersi definire biodegradabile o compostabile.
Perché continuiamo a produrre e importare sacchetti non biodegradabili e compostabili?
Sento spesso dire dai produttori di sacchetti che “il materiale compostabile costa troppo e i clienti non sono disposti a spendere così tanto”.
Posto che il granulo bio costa tanto per tutti, perché alcuni produttori vendono e altri sono “fuori mercato”?
Una prima ipotesi può riferirsi alla scarsa competitività dovuta agli eccessivi costi di produzione derivanti dall’utilizzo di macchine obsolete, alla bassa produttività, agli elevati costi di energia elettrica e all’impiego sproporzionato di manodopera.
MECA Tecno: stampa a 1 colore in linea
La stampa in linea è spesso utile e vantaggiosa per lavorazioni semplici a 1 o 2 colori. In questo modo si evita il doppio passaggio su una stampa da bobina a bobina magari per stampare un semplice marchio al tratto.
Questo è vero… ma non sempre. Ti sarà capitato di dover utilizzare gruppi stampa meccanici dove per regolare le pressioni hai dovuto perdere tempo e fare moltissimi scarti.
I vecchi gruppi stampa possono allungare e danneggiare alcuni tipi di materiali (come il bio-compostabile) e spesso la pulizia dei rulli e della vasca di contenimento risulta complicata e lunga. Anche la gestione dell’inchiostro non è sempre facile a causa l’evaporazione del solvente nella vasca aperta.
I gruppi stampa della serie MECAFLEX PVM sono progettati appositamente per la stampa in linea con l’obbiettivo di velocizzare e semplificare la fase di avviamento della produzione e la pulizia finale. Tutto il sistema è studiato per un facile utilizzo in considerazione del fatto che spesso gli operatori non sono degli stampatori.